Radicalizzazione (alt)

Nel settore delle privazioni di libertà la tematica della radicalizzazione viene presa molto seriamente. Con le raccomandazioni approvate il 12 aprile 2018, la CDDGP esprime la necessità di intervenire per migliorare le pratiche nell’ambito delle privazioni di libertà, allo scopo di arginare i pericoli che derivano da questa forma di violenza.

Raccomandazioni e documento di base della CDDGP

Il 12 aprile 2018 la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) ha approvato il documento di base e le raccomandazioni per contrastare la radicalizzazione e l’estremismo violento nel settore delle privazioni di libertà in Svizzera. 

Documento di base per contrastare la radicalizzazione e l’estremismo violento (PDF) (disponibile solo in tedesco e francese)

Raccomandazioni per contrastare la radicalizzazione e l’estremismo violento (PDF) (disponibile solo in tedesco e francese)

Le raccomandazioni della CDDGP sono state elaborate nell’ambito di uno scambio di competenze tra operatori del settore delle privazioni di libertà e del perseguimento penale, sotto la guida del CSCSP.

Le raccomandazioni comprendono:

  • promozione della sicurezza dinamica
  • collaborazione rafforzata con le forze dell’ordine
  • formazioni specifiche del personale e dei rappresentanti religiosi

Le raccomandazioni prendono in considerazione la situazione attuale nel settore delle privazioni di libertà per quanto riguarda radicalizzazione ed estremismo violento nonché le pratiche consolidate in questo ambito. 

Collaborazione rafforzata

Da sola, la prevenzione della violenza non è efficace. Per prima cosa è necessario individuare le persone che hanno intrapreso il cammino della radicalizzazione, affinché sia possibile offrire loro un sostegno adeguato, che può essere garantito tramite la collaborazione strutturata ed efficace tra tutte le persone coinvolte. A tale scopo occorre evitare la dispersione dei ruoli e definire chiaramente l’incarico e le competenze dei soggetti coinvolti. 

Formazione

Le raccomandazioni della CDDGP del 12 aprile 2018, oltre alla necessità di intensificare la collaborazione tra i soggetti provenienti dai vari ambiti interessati, prevedono anche il potenziamento dell’offerta formativa volta a sensibilizzare il personale che lavora nell’ambito delle privazioni di libertà e i rappresentanti religiosi.

Il personale penitenziario deve essere formato per essere in grado di riconoscere rapidamente i segnali di radicalizzazione, sapendo che questi possono variare molto da persona a persona. Per impedire alle persone radicalizzate di diffondere le proprie convinzioni ideologiche oppure di pianificare atti violenti, il personale penitenziario deve essere pronto ad adottare severe misure disciplinari. Il CSCSP offre corsi di formazione continua dedicati alla tematica della radicalizzazione.

Piano d’azione nazionale

Le raccomandazioni della CDDGP sono strettamente legate alle misure previste dal Piano d’azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento. Il documento di base fornisce agli esperti spiegazioni sulle necessità di intervento e contiene rimandi alla letteratura pertinente.

Il Piano d’azione nazionale, pubblicato il 4 dicembre 2017, include 26 misure volte a prevenire l’estremismo violento in diversi settori, dall’educazione fino alla reintegrazione dei criminali, e si basa su progetti già esistenti e sulla legislazione, che hanno come obiettivo la prevenzione e la lotta alle attività terroristiche.

Il Piano nazionale è nato su iniziativa della piattaforma politica Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS), che aveva incaricato i propri delegati di ideare un Piano d’azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento in collaborazione con la Confederazione, i Cantoni, le città e i comuni. Ai lavori di stesura hanno partecipato esperti del settore delle privazioni di libertà. 

Piano d’azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento (PDF)

Cos’è la radicalizzazione

Negli ultimi anni, con l’aumento di attacchi e attentati terroristici per mano di individui locali («homegrown»), si è diffuso il termine «radicalizzazione». Cosa si intende esattamente quando si parla di radicalizzazione? 

Stando agli autori del Piano d’azione nazionale, il termine radicalizzazione descrive il processo durante il quale «una persona assume posizioni politiche, sociali o religiose sempre più estreme, fino a compiere anche atti di violenza estremi, per raggiungere i propri obiettivi». Secondo quanto riportato nel Manuale del Consiglio d’Europa, un individuo radicalizzato commette, o quanto meno incoraggia e sostiene, atti che possono condurre al terrorismo e che sono volti a difendere un’ideologia che promuove una supremazia di tipo razziale, etnico o religioso. 

Manuale del Consiglio d’Europa per i servizi carcerari e di libertà vigilata in materia di radicalizzazione ed estremismo violento (PDF) (disponibile solo in tedesco e francese)

Sebbene siano l’estremismo e la radicalizzazione di matrice islamica ad attirare particolare attenzione, questi fenomeni sono presenti anche in altre cerchie, come i gruppi di estrema sinistra o di estrema destra.

In questo settore la tematica della radicalizzazione è molto importante perché gli stabilimenti di privazione di libertà hanno la reputazione di essere luoghi particolarmente favorevoli alla radicalizzazione. Tuttavia il manuale dell’ONU sulla radicalizzazione dimostra che non esistono studi empirici che confermano questo punto di vista. Di fatto sembra che il pericolo della radicalizzazione nell’ambiente carcerario venga fortemente sopravvalutato e che rappresenti l’eccezione e non la regola. Il manuale non nega tuttavia che il carcere possa diventare terreno fertile per la radicalizzazione. Poiché la vita in carcere è caratterizzata da varie privazioni, le persone detenute psicologicamente fragili sono particolarmente esposte a questo pericolo.

Manuale delle Nazioni Unite sulla gestione di detenuti estremisti violenti e sulla prevenzione della radicalizzazione violenta in carcere, 2016 (PDF) (disponibile solo in inglese)