Glossario
La segregazione cellulare consiste nell’isolamento ininterrotto dalle altre persone detenute. La persona detenuta trascorre il tempo sola in cella, fatta salvo il passeggio di un’ora al giorno all’aria aperta. La segregazione cellulare può essere ordinata per tutte le forme di detenzione (carcerazione preventiva, carcerazione di sicurezza, esecuzione delle pene e delle misure, e carcerazione in vista di rinvio coatto o espulsione) e per vari motivi definiti dalla legge. Per esempio:
- per un periodo di non oltre una settimana all’inizio della pena e al fine di avviare l’esecuzione;
- come misura terapeutica provvisoria in esecuzione delle misure;
- a tutela della persona privata della libertà o per proteggere i terzi;
- come sanzione disciplinare;
- per impedire, laddove vi siano indizi concreti di una tale influenza, che altre persone detenute siano influenzate da un’ideologia che potrebbe indurli a compiere attività terroristiche.
Queste condizioni, cui se ne aggiungono altre, sono sancite dal Codice penale svizzero, dalle leggi cantonali nonché dalle linee guida concordatarie.
Bisogna distinguere la segregazione cellulare dal collocamento in cella individuale: in quest’ultimo caso, la persona alloggia in una cella individuale, senza essere separata dalle altre persone detenute durante le ore di lavoro e di riposo.
La sicurezza durante la privazione della libertà comporta tre dimensioni: procedurale, passiva e dinamica. La sicurezza dinamica si fonda su quattro aspetti: l’attenzione rivolta alle persone detenute, i rapporti positivi instaurati con queste persone, l’interattività e le misure di deescalation. Le interazioni tra il personale e le persone detenute così come il clima sociale in un istituto svolgono un ruolo centrale in questo modello.
La sicurezza durante la privazione della libertà comporta tre dimensioni: procedurale, passiva e dinamica. La sicurezza passiva corrisponde agli elementi architettonici e tecnologici allestiti da un istituto di privazione della libertà, per esempio per ridurre il rischio di fuga.
La sicurezza durante la privazione della libertà detenzione comporta tre dimensioni: procedurale, passiva e dinamica. La sicurezza procedurale include le procedure e le pratiche da mettere in atto per lo svolgimento delle attività quotidiane e in situazione di crisi (per esempio, procedimento per il controllo delle merci).